Filumena Marturano – forse la commedia italiana del dopoguerra più conosciuta e rappresentata all’estero – ha un ruolo centrale nella produzione di Eduardo De Filippo, collocandosi tra i primi testi di quella Cantata dei giorni dispari che, a partire da Napoli milionaria!, raccoglie le opere più complesse e problematiche in cui si riversano i drammi, le ansie e le speranze di un Paese e di un popolo sconvolti dalla guerra.
Come in un ideale ring immaginario, Filumena Marturano e Domenico Soriano, si affrontano per far valere le loro ragioni, dietro cui si celano verità troppo a lungo nascoste e sentimenti esasperati. Come da tradizione, Eduardo De Filippo parte da una reazione emotiva dei personaggi per sviscerare quello che lui definisce come “il conflitto tra individuo e società”. Nel dramma di Filumena, che rifiuta di rivelare all’amante quale dei tre figli da lei messi al mondo sia suo, si rappresenta appieno un’allegoria dell’Italia lacerata e in larga misura depauperata anche moralmente, che preannuncia la dignità e la volontà di riscatto.
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